Il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 240,
considerando quanto segue:
(1)Le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno creato opportunità senza precedenti di aggregazione e combinazione di contenuti provenienti da fonti differenti. La tendenza verso una società dell'informazione e della conoscenza incide sulla vita di tutti i cittadini dell'Unione, consentendo loro di ottenere nuove vie di accesso alle conoscenze e di acquisizione delle stesse.
(2)Le informazioni del settore pubblico sono un'importante fonte di conoscenza ed innovazione nel settore privato, a sostegno della creazione di migliori servizi digitali per i cittadini e le imprese di tutta Europa.
(3)Il Consiglio e le altre istituzioni dell'UE raccolgono, producono e diffondono una vasta gamma di informazioni relative alle politiche e ai settori di attività dell'Unione. Le istituzioni dell'UE detengono documenti che potrebbero essere riutilizzati in prodotti e servizi digitali e diventare un'utile fonte di contenuti per le imprese e i cittadini.
(4)La direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (1) stabilisce norme minime per il riutilizzo dell'informazione del settore pubblico negli Stati membri e incoraggia gli Stati membri a spingersi oltre tali norme minime e ad adottare politiche di apertura dei dei dati.
(5)In seguito all'adozione della decisione 2011/833/UE della Commissione (2), nel 2012 la Commissione europea ha istituito un portale Open Data dell'Unione europea («POD dell'UE»), che vuole essere il punto unico di accesso ai dati prodotti dalle istituzioni dell'UE e dagli altri organi dell'Unione.
(6)Nel giugno 2013 l'Unione ha avallato la Carta dei dati aperti del G8 e si è impegnata ad attuare una serie di attività in materia di dati aperti individuate nel piano d'azione collettivo del G8 ai sensi di tale Carta.
(7)Nelle sue conclusione del 24 e 25 ottobre 2013, il Consiglio europeo ha riconosciuto i dati aperti come una risorsa non sfruttata con enormi potenzialità per la costruzione di società più forti e più interconnesse, in grado di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e ha invitato a promuovere attivamente il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico.
(8)Nelle sue conclusioni del 2 marzo 2015, il Consiglio evidenziava che il pieno ed efficiente utilizzo di strumenti e servizi quali i dati aperti può stimolare il miglioramento della produttività e dei servizi e dovrebbe essere agevolato. Inoltre, nelle conclusioni del 29 maggio 2015, il Consiglio incoraggiava lo sviluppo di un ambiente politico favorevole ai dati nell'Unione che promuova l'interoperabilità, l'utilizzo e il riutilizzo di dati delle amministrazioni pubbliche a fini di ricerca e innovazione, garantendo al tempo stesso la necessaria protezione dei dati.
(9)Il POD dell'UE contiene attualmente numerose serie di dati e collegamenti ai portali di dati aperti degli Stati membri. Il Consiglio ha partecipato all' EU ODP dal 2015 usando le tre serie di dati seguenti: metadati del registro pubblico del Consiglio, metadati delle domande di accesso del pubblico ai documenti del Consiglio e le votazioni del Consiglio sugli atti legislativi.
(10)Ad oggi, il Consiglio ha partecipato al POD dell'UE nell'ambito di progetti pilota. Dato che tali progetti piloti sono stati coronati da successo, dovrebbe essere stabilita una politica di apertura dei dati per i documenti del Consiglio al fine di valorizzare e massimizzare l'esperienza finora acquisita e consentire al Consiglio di definire le condizioni applicabili alla pubblicazione e al riutilizzo dei suoi documenti.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32017D1842