La Commissione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292,
considerando quanto segue:
(1)Il trasferimento verso la Grecia di richiedenti protezione internazionale a norma del regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) (di seguito «il regolamento Dublino») è stato sospeso dagli Stati membri dal 2011 in seguito a due sentenze, rispettivamente della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e della Corte di giustizia dell'Unione europea (2), in cui sono state individuate carenze sistemiche nel sistema di asilo greco che hanno portato a una violazione dei diritti fondamentali dei richiedenti protezione internazionale trasferiti dagli Stati membri in Grecia a norma del regolamento (CE) n. 343/2003 del Consiglio (3).
(2)Dal 2011, quando la CEDU ha pronunciato la sentenza M.S.S./Belgio e Grecia, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa monitora la situazione in Grecia in base alle relazioni che la Grecia è tenuta a presentare per dimostrare i progressi nell'esecuzione della sentenza e alle prove fornite da ONG e organizzazioni internazionali, come l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), che operano in Grecia.
(3)In seguito alla sentenza M.S.S, la Grecia si è impegnata a riformare il suo sistema di asilo in base a un piano d'azione nazionale per la riforma dell'asilo e la gestione della migrazione, presentato nell'agosto 2010 e riveduto nel gennaio 2013 (di seguito «il piano d'azione greco»). Il 1o ottobre 2015 la Grecia ha presentato al Consiglio una tabella di marcia sull'attuazione del sistema di ricollocazione e dei punti di crisi che definisce anche alcune misure da adottare in via prioritaria per garantire l'attuazione delle azioni concordate e non ancora realizzate in materia di asilo e accoglienza.
(4)Al contempo, l'attuale crisi migratoria e dei rifugiati continua a esercitare pressioni sui sistemi di asilo e migrazione della Grecia, che è il principale paese di primo ingresso sulla rotta del Mediterraneo orientale. Fra gennaio e il 12 settembre 2016, sono giunti irregolarmente in Grecia 165 202 migranti (4). Anche se la dichiarazione UE-Turchia (5) ha portato a una notevole diminuzione del numero di arrivi quotidiani in Grecia dalla Turchia (6), essa ha anche conferito nuove responsabilità alle autorità greche. Inoltre, la situazione in Grecia è cambiata in modo significativo anche dopo la chiusura di fatto della rotta dei Balcani occidentali, che impedisce ai cittadini di paesi terzi di proseguire il viaggio. Di conseguenza, 60 528 cittadini di paesi terzi arrivati irregolarmente sono rimasti bloccati in Grecia (7). Al contempo i sistemi di ricollocazione non sono ancora stati pienamente attuati dagli Stati membri e hanno sollevato solo parzialmente la Grecia dalla pressione che si trova ad affrontare (8).
(5)Il 10 febbraio 2016 la Commissione ha indirizzato alla Repubblica ellenica una prima raccomandazione per l'adozione di misure urgenti in vista della ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento Dublino (di seguito «la prima raccomandazione») (9). Il 15 giugno 2016 la Commissione ha rivolto alla Repubblica ellenica una seconda raccomandazione per l'adozione di misure urgenti in vista della ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento Dublino (di seguito «la seconda raccomandazione») (10). Le raccomandazioni hanno concluso che la situazione in Grecia doveva ancora ancora essere notevolmente migliorata prima che la Commissione potesse procedere a un'ulteriore valutazione quanto alla possibile ripresa dei trasferimenti a norma del regolamento Dublino.
(6)Il 14 luglio 2016 la Commissione ha ricevuto dalla Grecia un quadro generale della situazione dei richiedenti asilo in Grecia e dei progressi compiuti in merito alle questioni ancora aperte individuate nella seconda raccomandazione.
(7)Dal 1o gennaio al 18 settembre 2016 le autorità greche hanno ricevuto 28 752 domande formali d'asilo. Il 1o settembre 2016 la Grecia ha informato la Commissione della riuscita conclusione della cosiddetta operazione di pre-registrazione iniziata l'8 giugno 2016 (11). Scopo dell'operazione era registrare tutti i cittadini irregolari di paesi terzi giunti in Grecia prima del 20 marzo 2016 che intendevano chiedere protezione internazionale ma che non erano ancora stati incanalati nella procedura d'asilo dalle autorità greche. Stando alle informazioni disponibili (12), durante giugno e luglio 2016 le autorità greche hanno pre-registrato sul continente 27 592 persone come richiedenti asilo con domanda da presentare. La procedura di presentazione di queste domande è cominciata il 1o settembre 2016. Dal 20 marzo al 18 settembre 2016 sono state pre-registrate altre 15 253 persone sulle isole, di cui 6 298 hanno ora presentato una domanda d'asilo.
(8)Con lettera del 19 settembre 2016 la Grecia ha fornito alla Commissione ulteriori informazioni riguardanti la recente situazione dei richiedenti asilo nel paese e i progressi compiuti per riformare il sistema d'asilo. La Grecia ha inoltre espresso preoccupazione in merito alla prospettiva di una possibile ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento Dublino, dato l'attuale numero di migranti bloccati nel paese, la maggior parte dei quali sono stati ora incanalati nella procedura d'asilo, e le sfide che si trova ad affrontare nell'attuare la dichiarazione UE-Turchia. La Grecia ha parimenti indicato che il numero di ricollocazioni dal suo territorio verso altri Stati membri rimane molto al di sotto del livello previsto nelle decisioni in materia di ricollocazione.
(9)La Commissione ha preso atto dei miglioramenti apportati dalla Grecia alla legislazione nazionale per garantire il recepimento delle nuove disposizioni giuridiche previste dalla rifusione della direttiva 2013/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (13) sulle procedure di asilo e di alcune disposizioni della rifusione della direttiva 2013/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (14) sulle condizioni di accoglienza. Il 3 aprile 2016 il Parlamento greco ha adottato una nuova legge (legge 4375/2016), ma non tutte le disposizioni sono entrate in vigore (15). Il 22 giugno 2016 il Parlamento ha approvato un emendamento alla legge 4375/2016 che, fra le altre cose, ha modificato la composizione delle commissioni di ricorso e il diritto dei richiedenti asilo a un'audizione dinanzi ad esse (legge 4399/2016) (16). Il 31 agosto 2016 il Parlamento greco ha anche adottato una legge riguardante i minori rifugiati in età scolare che risiedono in Grecia (legge 4415/2016) (17).
(10)Dall'adozione delle due raccomandazioni la Grecia ha considerevolmente aumentato le sue capacità complessive di accoglienza per i migranti irregolari e i richiedenti protezione internazionale. In base alle informazioni giornaliere fornite dalle autorità greche al 14 settembre 2016 erano disponibili in Grecia 62 987 posti in strutture di accoglienza a carattere temporaneo sia per i migranti irregolari che per i richiedenti protezione internazionale (18). Il 14 luglio 2016 la Grecia ha comunicato alla Commissione di essere «in grado di fornire riparo, cibo e tutti i servizi di base alla stragrande maggioranza dei migranti irregolari e dei richiedenti asilo bloccati in Grecia», e di impegnarsi a «offrire un tenore di vita adeguato a tutta la popolazione di rifugiati».
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
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http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1477311874332&uri=CELEX:32016H1871