Sono attesi per metà di questo mese i primi risultati dell'indagine avviata da una Commissione indipendente costituita per fornire a Bruxelles,all'Esa e ad Arianespace i dettagli e le cause inerenti l'anomalia della messa in orbita dei due satelliti e per individuare azioni concrete al fine di risolvere il problema,evitando il suo ripetersi nei lanci futuri.Questo è quanto reso noto dal Commissario europeo all'Industria Ferdinando Nelli Feroci in seguito all'incontro avuto ieri con il Direttore Generale dell'Agenzia Spaziale europea,Jean Jacques Dordain e con l'Amministratore Delegato di Arianespace, Stephane Israel.
Il Commissario ha chiesto a Esa e ad Arianespace di fornire in modo regolare alla Commissione tutte le informazioni necessarie per permettere di monitorare la situazione,trarre conclusioni pertinenti e adottare azioni appropriate al fine di portare avanti il programma Galileo. Israel ha spiegato a Nelli Feroci le tappe dell'inchiesta in corso e le misure che sono state già prese,mentre Dordain ha fornito una prima valutazione della situazione dei satelliti,che sono controllati in modo sicuro dall'Esa Operations Centre in Darmstadt, in Germania.I loro pannelli solari sono aperti e i satelliti rispondono ai comandi.
L'Esa, sotto richiesta di Bruxelles,si è impegnata a condurre un'analisi per valutare come e fino a che punto sia possibile impiegare i due appena lanciati per la missione Galileo e anche a stabilire possibili scenari alternativi per un tale impiego.Nelle prossime settimane sono previste riunioni regolari della Commissione europea con l'Esa e Arianespace con lo scopo di valutare i progressi sia dell'inchiesta,che dell'analisi sul possibile impiego dei satelliti.