“Le Regioni italiche, ad oggi, sono in ritardo sulle Zone Speciali di Conservazione Ambientale”. Ciò è quanto reso noto dall’esecutivo europeo, che ha aperto nei confronti del Belpaese, come in quello di altri Stati Ue, (anch’essi ritardatari) una Procedura d'Infrazione per il mancato rispetto della Direttiva Habitat.
I Paesi interessati avevano infatti l'obbligo d’identificare i siti ambientali d’interesse comunitario che le Regioni, a loro volta, avrebbero dovuto, entro sei anni, designare con Zone Speciali di Conservazione e quindi procedere all'identificazione delle relative misure di tutela. Questo in Italia però è avvenuto soltanto per il 20% dei siti designati, lasciandone fuori circa 1.880 su 2.280,pari all'80%.