“Anche se è constante la minaccia terroristica a cui è sottoposta l'Europa, secondo le informazioni disponibili, non ci sarebbero elementi che giustifichino, in modo ragionevole, la necessità della raccolta automatica di quantità massicce d'informazioni personali di milioni di viaggiatori…necessità e proporzionalità sono prerequisiti essenziali per la legittimità di qualsiasi misura invadente…
…c’è invece bisogno che i legislatori europei esplorino ulteriormente l'efficacia di nuovi approcci investigativi così come misure di sorveglianza più selettive e meno invadenti, basate su categorie mirate di voli, passeggeri o Paesi, dal momento che il Pnr europeo coprirà (in base a quanto previsto dalle proposte legislative sul tavolo) almeno tutti i voli da e verso l'Unione europea e anche voli Ue e nazionali”, ha dichiarato il Garante Ue per la Privacy Giovanni Buttarelli, riassumendo il messaggio della seconda opinione dell'Istituzione europea di cui è alla guida sul Pnr europeo, ovvero il sistema di “Passenger name record”, simile a quello Usa che l'Europa vuole mettere in piedi per raccogliere tutti i dati dei viaggiatori nell'ambito della lotta al terrorismo.