La Corte di Giustizia europea, accogliendo il ricorso di Italia e Spagna, ha di fatto annullato tre bandi di concorso resi pubblici dall'Ufficio europeo di Selezione del Personale, che obbligavano i candidati a scegliere il francese, l'inglese o il tedesco come seconda lingua e come lingua di comunicazione con l'Epso.
Secondo i due Paesi europei i bandi sarebbero discriminatori poiché violano il regime linguistico dell'Unione, contestando l'obbligo imposto ai candidati di scegliere il francese, l'inglese o il tedesco, non soltanto come lingua di comunicazione con l'Epso, ma anche come seconda lingua per i concorsi in questione. “I cittadini europei hanno il diritto di rivolgersi alle Istituzioni dell'Unione utilizzando una qualunque delle 23 lingue ufficiali, ricevendo una risposta nella loro stessa lingua”, ha reso noto il Belpaese.