E’ di fatto stato deciso che il divieto di utilizzare gli embrioni per la ricerca scientifica, contenuto nella Legge 40/2004, non viola i diritti di Adelina Parrillo. Ciò è quanto deciso dalla Corte europea dei Diritti Umani con una sentenza definitiva. Inoltre non è sicuro che il compagno della Parrillo, morto a Nassiriya, avrebbe voluto donare i propri embrioni alla scienza.
Gli stessi giudici hanno inoltre ritenuto che il diritto alla proprietà, invocato dalla compagna, non può applicarsi a tale caso poichè gli embrioni umani non possono essere ridotti ad una proprietà come definito dall'Articolo 1 Protocollo 1 della Convenzione europea dei Diritti Umani.