Capita con frequenza che lo sfruttamento dei lavoratori migranti provenienti da uno Stato europeo, o da Paesi terzi non venga denunciato dalle vittime poiché timorose di perdere il lavoro o di essere espulsi dal Paese in cui si trovano. Ciò è quanto reso noto da uno studio dell'Agenzia europea per i Diritti Fondamentali sulla base di circa 600 interviste a polizia o ispettori del lavoro di 21 Stati membri.
Il fenomeno sembrerebbe più diffuso in settori come edilizia, agricoltura ristorazione e alberghi, lavoro domestico e settore industriale. Nei casi rilevati le vittime hanno tutte salari molto bassi, a volte 1 Euro all'ora o meno e vengono sfruttate per oltre 12 ore al giorno, sei o sette giorni alla settimana.