La Commissione europea ha approvato, in base alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 300 milioni di euro per eliminare gli ostacoli tecnici all’interoperabilità della rete ferroviaria. Lo scopo del regime è di promuovere il passaggio del traffico merci e passeggeri dal trasporto su strada a quello ferroviario, nonché di migliorare la sicurezza e l’efficienza di quest’ultimo.
L’Italia intende sostenere l’istallazione dell’ultima versione disponibile del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario sui veicoli della rete ferroviaria italiana. Si tratta di un sistema europeo di controllo della sicurezza e di gestione delle ferrovie unico, volto a sostituite i diversi sistemi nazionali attualmente in uso in tutta Europa, allo scopo di migliorare l’interoperabilità del trasporto ferroviario transfrontaliero e la competitività del trasporto ferroviario in generale. L’Italia intende implementare il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario in tutta la rete ferroviaria nazionale entro il 2036. Nell’ambito del regime, gli aiuti assumono la forma di sovvenzioni dirette alle compagnie ferroviarie per l’acquisizione e l’istallazione di apparecchiature di bordo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.
L’Esecutivo comunitario ha valutato la misura ai sensi delle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato, in particolare l’articolo 93 del trattato sul funzionamento dell’UE riguardante il coordinamento dei trasporti, e delle linee guida della Commissione UE per gli aiuti di stato alle imprese ferroviarie del 2008. La Commissione europea ha constatato che il regime è necessario per promuovere l’interoperabilità e l’utilizzo del trasporto ferroviario, che riduce la congestione stradale ed è meno inquinante rispetto a quello su strada, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e con la strategia dell'UE per una mobilità sostenibile e intelligente. La Commissione UE ha inoltre constatato che gli aiuti avranno un “effetto di incentivazione”, in quanto i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti in assenza del sostegno pubblico. L’Esecutivo europeo ha infine concluso che il regime è proporzionato, poiché limitato al minimo necessario, e ha un effetto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri. Su queste basi la Commissione europea ha concluso che il regime italiano è conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.
La versione non riservata della decisione sarà consultabile con il numero SA.102707 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione UE una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
Istockphoto (by Getty Images)
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