Alla vigilia della Giornata europea degli antibiotici, un'indagine paneuropea sulla resistenza antimicrobica mostra come la metà degli europei ritenga ancora, erroneamente, che gli antibiotici uccidano i virus. Al tempo stesso il 23% degli intervistati ha assunto antibiotici nel corso dell'ultimo anno, la percentuale più bassa dal 2009, e questo risultato dimostra chiaramente che il lavoro svolto dagli Stati membri e dalla Commissione per contribuire a sensibilizzare i cittadini sui rischi di un uso eccessivo degli antibiotici sta dando i suoi frutti. Occorre però fare molto di più.
La resistenza antimicrobica rappresenta uno dei maggiori rischi per la salute umana ed è una delle 3 principali minacce per la salute, che sono state individuate dall'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione UE e richiedono misure di coordinamento a livello dell'UE. Secondo i nuovi dati appena pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), in tutta l'Unione europea, in Islanda e in Norvegia ogni anno si registrano più di 35.000 decessi dovuti a infezioni resistenti agli antibiotici. Queste infezioni comportano costi supplementari di 1,5 miliardi di € a carico dei sistemi sanitari e perdite di produttività nell'UE.
Per ulteriori informazioni:
Commissione: Azione dell'UE sulla resistenza antimicrobica
Indagine Eurobarometro sulla resistenza antimicrobica
Programma "UE per la salute" (EU4Health)
ECDC: Resistenza antimicrobica (europa.eu)
EFSA: La resistenza agli antimicrobici | EFSA (europa.eu)
EMA: Resistenza antimicrobica | Agenzia europea per i medicinali (europa.eu).
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
pixabay
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