“Circa il 19% dei giovani italiani fa lavori dequalificanti”.Questo è quanto emerge dallo studio dell'International Labour Organization,che ha registrato la percentuale degli italiani tra le più alte d'Europa,seconda solo a Regno Unito, Spagna, Belgio e Paesi Bassi.A livello Ue i più soggetti a compiere mansioni non all'altezza delle relative qualifiche sono proprio i lavoratori più giovani e le donne.Nel Belpaese è inoltre rilevante la percentuale dei lavoratori con una formazione non adeguata - tra l'11,7 e il 22,5% - percentuale comunque inferiore a Paesi come Portogallo, Belgio, Islanda, Kosovo,Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svizzera e Regno Unito.
I giovani,in base all’indagine,sono sempre più spesso impegnati in mansioni dequalificanti perché continuamente occupati da lavori non standard,mentre le donne,oltre a questo,pagano anche l'ancora difficile conciliazione tra lavoro e vita privata.A livello generale e rispetto al 2002,si è registrato un incremento della percentuale di lavoratori troppo qualificati rispetto a quella di chi lo è troppo poco.”Fornire ai lavoratori un adeguata preparazione professionale non è abbastanza se poi vengono assegnate loro delle mansioni dequalificanti”,ha dichiarato Theo Sparreboom,uno degli autori dello studio.