“Esattamente la metà della popolazione che vive nelle Città italiane respira livelli troppo elevati di polveri sottili…il 62% è esposto a quantità eccessive di ozono…proprio su quest'ultimo l'Italia ha registrato picchi di concentrazione fuorilegge da record rispetto al resto d'Europa,specie al Nord con Lecco,Padova,Monza,Varese,Vicenza e Udine”.
Ciò è quanto riferito all’anno 2012 dall'ultimo Rapporto dell'Agenzia europea dell'Ambiente (Aea) sulla qualità dell'aria,secondo cui applicando i parametri dell'Oms,quasi tutte le Città europee sono malate di inquinamento,che rimane la minaccia ambientale numero uno per la salute.In Italia un dato positivo registrato è stato il calo nella stima della popolazione urbana esposta al biossido di azoto (NO2) fra 2011 e 2012,che è passato dal 46,1% al 25,2%.”All’interno dell’Europa l’inquinamento dell’aria rimane ancora molto elevato”,ha dichiarato il Direttore esecutivo dell'Aea,Hans Bruyninckx,secondo cui tale condizione comporta costi considerevoli strettamente connessi ai nostri sistemi naturali,la nostra economia,la produttività della forza lavoro dell'Europa e cosa più grave,per la salute degli europei.
Le polveri sottili,che penetrano direttamente nei polmoni,rimangono il nemico pubblico numero uno.In base a quanto riportato dall'Aea,l'esposizione di lungo periodo alle polveri sottili sarebbe responsabile della maggior parte delle 400.000 morti premature provocate dall'inquinamento dell'aria nel 2011,ma anche l'esposizione a livelli elevati di ozono in brevi periodi ha causato un numero significativo di decessi.