“Tassando le vincite da giochi d'azzardo ottenute in altri Stati membri,ed esonerando quelle realizzate nel proprio territorio nazionale,la normativa italiana restringe la libera prestazione dei servizi”.Ciò è quanto ieri ha stabilito la Corte di Giustizia europea in una sentenza.Secondo quest’ultima tale restrizione non è giustificata dalla lotta contro il riciclaggio di capitali e la ludopatia.”In Italia le vincite realizzate in case da gioco sono assoggettate all'imposta sul reddito…tuttavia,quelle realizzate in case da gioco situate nello stesso territorio sono esonerate da tale imposta,in quanto la ritenuta è compresa nella tassa sugli intrattenimenti…pertanto,per le persone residenti nella Penisola soltanto le vincite ottenute in case da gioco situate all'estero entrano nella base imponibile dell'imposta sul reddito”,ha continuato la Corte di Giustizia,pronunciandosi su un caso italiano in cui l'amministrazione tributaria aveva contestato a due cittadini l'omessa dichiarazione di varie vincite ottenute all'estero.I due si opposero,invocando il principio di non discriminazione,poichè le vincite realizzate in Italia sono esenti da imposta.
Le autorità italiane,dal loro canto,affermarono che la normativa nazionale mira a prevenire il riciclaggio di capitali all'estero e a limitare le fughe all'estero,o le introduzioni in Italia di capitali di origine incerta.Investita della controversia,la Commissione Tributaria Provinciale di Roma chiese il parere della Corte di Giustizia Ue,che,appunto,ha stabilito che la normativa italiana comporta una restrizione discriminatoria della libera prestazione dei servizi,rilevando in primo luogo che le autorità di uno Stato membro non possono validamente presumere,in maniera generale e senza distinzioni,che gli organismi e gli enti stabiliti in un altro Stato membro si dedichino ad attività criminali.Inoltre,l'esclusione generalizzata dal beneficio dell'esenzione,disposta dall'Italia,va al di là di quanto è necessario per lottare contro il riciclaggio di capitali.
In secondo luogo non è coerente,per uno Stato membro intenzionato a lottare contro la ludopatia,tassare i consumatori che partecipano a giochi d'azzardo in altri Stati membri e poi esonerarli allorché prendono parte a giochi d'azzardo in Italia.Una tale esenzione potrebbe infatti avere come effetto quello di incoraggiare i consumatori a prendere parte ai giochi d'azzardo e non è dunque idonea a garantire la realizzazione dell'obiettivo suddetto.