“Sul fronte del fermo pesca, per permettere il ripopolamento della fauna ittica nei nostri mari, coordiniamoci a livello europeo e mettiamoci d’accordo fra le varie Nazioni che hanno marinerie attive nel Mediterraneo…in queste settimane le barche italiane dell’alto Adriatico sono in porto per rispettare il fermo pesca biologico mentre quelle croate stanno pescando a più non posso…
…tutto ciò è assurdo, non ha senso, se è vero, com’è vero che l'Europa sta cercando sempre più strumenti di regolamentazione transnazionale della pesca, perché allora il periodo di fermo pesca lo scelgono i singoli Stati membri?...la risorsa sulla quale incidono è la stessa e il bacino il medesimo…ai pesci non importa se sono pescati da reti italiane o croate, come se non bastasse ora il pesce croato arriva direttamente sul mercato al dettaglio italiano con prezzi elevatissimi, quindi si tratta di una situazione che mette a rischio i pescatori artigianali italiani, in una condizione di disparità con i dirimpettai croati…
…per questo ho presentato un’Interrogazione, per capire se la Commissione europea abbia intenzione di legiferare affinché anche i periodi di fermo-pesca siano coordinati fra i vari Paesi membri”, ha dichiarato l’Eurodeputato Marco Affronte.
Tratto da:
Ansa Europa.