“Gli Stati membri possono privare un sospetto terrorista della cittadinanza senza violare la Convenzione europea dei Diritti Umani”. Ciò è quanto deciso dalla Corte di Strasburgo dichiarando inammissibile il ricorso presentato da un sudanese che nel 2010 perse la cittadinanza britannica con il divieto di rientrare nel Paese in quanto sospetto di atti di terrorismo in Somalia.
I togati Ue hanno quindi stabilito che Londra non abbia violato il diritto alla vita privata e familiare dell’uomo in quanto, al tempo dei fatti, le autorità agirono rapidamente e scrupolosamente e nel rispetto della legge.
Tratto da:
Ansa Europa.