“L'ingresso della Romania nell’Unione europea non scagiona i trafficanti dai reati pregressi perché il favoreggiamento all'immigrazione clandestina si consuma e perfeziona nel momento in cui lo straniero oltrepassa la frontiera”.
Ciò è quanto reso noto, nelle sue conclusioni, dall'Avvocato Generale della Corte di Giustizia europea, Yves Bot, secondo cui non può essere applicata, in modo retroattivo, la legge penale più favorevole. Il parere dello stesso, non vincolante, riguarda un procedimento in Italia in cui alcuni soggetti sono stati accusati di aver procurato, nel 2004 e 2005, quando la Romania era un Paese extra Ue, l'ingresso illegale, nel Belpaese, di cittadini romeni.
Tratto da:
Ansa Europa.