Anche se in Europa è in atto una ripresa, il divario economico tra giovani e anziani sta aumentando e la spaccatura sociale tra il Nord e il Sud del Continente rimane profonda. Si pensi che l’Italia, nell’indice globale, attualmente si trova in una pessima posizione, ovvero al 25° posto su 28. Ciò è quanto reso noto dalla prestigiosa Fondazione tedesca Bertelsmann, che analizza ogni anno l’andamento delle opportunità di partecipazione in tutti i 28 Stati membri dell’Unione europea.
All’interno del Belpaese sono allarmanti, in modo particolare, le carenze, ancora gravi, nel mercato del lavoro per i giovani, tanto che dal 2008 al 2014 la disoccupazione giovanile è più che raddoppiata,passando dal 21,2% al 42,7%.
Nell’Ue sono circa 26 milioni i ragazzi/e a rischio povertà o esclusione sociale, di essi il 27,9% sono minorenni...5,4 milioni non hanno istruzione e quindi poche prospettive future. Non meno difficile è la realtà presente in Spagna, Grecia e Portogallo, infatti dal 2007 ad oggi, il numero di ragazzi a rischio povertà ed emarginazione sociale è aumentato di 1,2 milioni, passando da 6,4 a 7,6 milioni.
Soltanto in Germania e in Svezia le prospettive per i giovani sono migliorate negli scorsi anni.
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