#UEverofalso - Allarme immigrazione: l'Unione europea lascia l'Italia da sola. Sarà vero?.

Se con Unione europea ci si riferisce alla Commissione europea è certamente falso. La Commissione, infatti, ha offerto tutto il supporto finanziario e logistico previsto dalle competenze che gli Stati membri le hanno voluto conferire. Se invece la critica è rivolta a questi ultimi, possiamo affermare che si può certamente fare di più in termini di solidarietà.

 

Ma, in pratica, cosa ha fatto finora l'UE per l'Italia?

Le azioni a sostegno dell'Italia nell'ambito della politica di migrazione e asilo sono state numerose. Volendo considerare solo gli ultimi sei mesi – a decorrere cioè dal tragico incidente di Lampedusa del 3 ottobre 2013 costato la vita a 366 persone – la Commissione ha stanziato 30 milioni di euro destinati alle autorità italiane. Questi fondi mirano da un lato a incrementare la capacità ricettiva delle strutture di accoglienza e di assistenza sanitaria, e dall'altro a supportare le operazioni di sorveglianza e soccorso in mare (Mare Nostrum).

Tuttavia la Commissione non si limita a reagire alle emergenze. Infatti nel periodo 2007-2013 l'Italia ha ricevuto dall'UE 478 milioni di euro, una grossa fetta del totale dei fondi destinati all'immigrazione e all'asilo. A questi si aggiungono i fondi europei stanziati per il periodo 2014-2020: oltre 310 milioni di euro dal Fondo asilo, migrazione e integrazione (l'Italia sarà il secondo beneficiario) e più di 212 milioni di euro del Fondo per la sicurezza interna.

All'impegno economico si aggiunge anche quello logistico: dalla fine dell'anno scorso ad oggi, FRONTEX (l'Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne) è stata gradualmente rafforzata e le regole sono state rese più efficaci (proprio il 13 maggio 2014 il Consiglio UE ha approvato nuove regole per le operazioni di sorveglianza costiera coordinate dall'agenzia). Inoltre, da dicembre 2013 è operativo EUROSUR (il Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere), che rende più efficace lo scambio di informazioni e la cooperazione - sia all’interno degli Stati membri che tra di essi - e contribuisce a salvare vite umane in mare.

Politica sull'immigrazione:"Si può fare di più".

Negli ultimi anni è stato fatto tanto per gestire al meglio i flussi migratori, ma c'è ancora molto da fare per evitare che si verifichino ancora tragedie che costano la vita a tanti innocenti. Purtroppo, i tentativi di riforma proposti dalla Commissione hanno trovato più volte resistenze all'interno dei governi nazionali, che di fatto ne hanno bloccato l'iter di approvazione.

Nonostante ciò, gli Stati membri hanno accettato il meccanismo di reinsediamento dei richiedenti asilo, uno strumento ideato dalla Commissione che permette il trasferimento dei rifugiati dai campi profughi verso uno degli Stai membri. La Commissione si è dichiarata pronta a sovvenzionare gli Stati con un importo di 6 mila euro per rifugiato accolto. Ma attualmente solo una minoranza di Stati membri ha usato questo strumento di solidarietà:"Nel 2012 per esempio, 4.500 persone sono state reinsediate nell’UE da 11 Stati membri".Vi sono quindi 17 paesi che possono fare di più.

Questi sforzi richiedono ingenti contributi economici, che i governi non sembrano disposti a offrire. Un esempio pratico? Negli ultimi 7 anni gli Stati membri hanno garantito a FRONTEX una copertura finanziaria pari a circa 80 milioni di Euro, una cifra insufficiente se pensiamo ai compiti che l'Agenzia svolge e a quelli, ben più ampi, che tanti le richiedono.

L'auspicio della Commissione UE è che le norme europee vigenti vengano applicate e consolidate con la prospettiva di arrivare ad un'armonizzazione normativa, grazie alla quale la politica sull'immigrazione sarebbe davvero condivisa. Un obiettivo impossibile da raggiungere senza un impegno concreto e solidale da parte di tutti gli Stati membri.

Fonte:Commissione europea - Rappresentanza in Italia.

 

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