La Mediatrice europea ha indetto una Consultazione pubblica per promuovere una discussione su come le Istituzioni dell’Ue possano comunicare al meglio con il pubblico, conciliando la necessità di rispettare e favorire la diversità linguistica con i vincoli amministrativi e di bilancio.
La lingua è la componente essenziale del nostro modo di comunicare. L’Unione europea, con 28 Stati membri, 24 lingue ufficiali e più di 500 milioni di cittadini, si impegna a rispettare e salvaguardare la diversità linguistica quale parte del suo patrimonio culturale. Questo impegno è previsto in particolare dall’Articolo 3, paragrafo 3, del Trattato sull'Unione europea e dagli articoli 21 e 22 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea.
Le lingue utilizzate dalle Istituzioni dell’Ue nella comunicazione con il pubblico rivestono pertanto notevole importanza. Proprio per questo motivo i Trattati e la legislazione europea sanciscono alcuni diritti. In particolare, l’Articolo 20, paragrafo 2 e l’Articolo 24 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e l’Articolo 41, paragrafo 4, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Ue stabiliscono che i cittadini dell’Unione hanno il diritto di scrivere a qualunque istituzione dell’Ue in una qualsiasi delle lingue ufficiali e di ricevere una risposta in quella stessa lingua. Comunicando nelle lingue scelte dai cittadini, l’Unione europea dimostra che tutti i cittadini hanno pari dignità, indipendentemente dal numero dei parlanti o dal prestigio di una determinata lingua.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20180822_consultazione_pubblica_lingue_it
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.