La Commissione europea si rallegra per il voto favorevole del Luglio 2018 del Parlamento europeo sulla propria proposta di rivedere le norme sui fondi Ue per il periodo 2014-2020 che mira a dimezzare il corpus di norme attuale, oltre che a renderlo più chiaro e semplice da applicare a tutti i livelli.
A tale proposito Corina Crețu, Commissario europeo per la Politica Regionale, ha dichiarato:”La semplificazione è uno dei principali obiettivi del bilancio europeo 2021-2027 e la Commissione Juncker si è già attivata, per il periodo in corso, al fine di rendere la vita più facile alle autorità locali e ai beneficiari dei fondi, in particolare alle PMI”.
Ecco cosa cambierà con l’entrata in vigore delle nuove norme a fine Luglio 2018:
1. Maggiori possibilità di combinazione tra il Fondo europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS), il fulcro del Piano Juncker e i fondi della Politica di Coesione...non servirà più un co-finanziamento nazionale se i fondi della Politica di Coesione vengono investiti in un progetto FEIS e ci sarà la possibilità di coprire con questo fondo la prima tranche di rischio;
2. Meno formalità per i beneficiari dei fondi...sarà più semplice farsi rimborsare le spese dall’Ue. I beneficiari e le autorità potranno così concentrarsi sui risultati piuttosto che sulla raccolta e sul controllo dei documenti finanziari. Il principio dell’audit unico verrà esteso...la Commissione europea potrà dunque basarsi maggiormente sulle valutazioni dei suoi partner internazionali e degli Stati membri.
Infine, le norme rivedute renderanno più facile per gli Stati membri finanziare progetti volti a integrare i migranti tramite il proprio bilancio per la coesione per il periodo 2014-2020.
Link:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-2999_it.htm
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.