Il 20 Aprile 2018, a seguito di un riesame la Commissione europea ha deciso di continuare a imporre dazi anti-dumping sulle importazioni di cavi d'acciaio originari della Cina.
Dazi anti-dumping del 60,4% sono in vigore dal 1999 e questo è il terzo riesame in previsione della scadenza che proroga le misure mantenendo il dazio inalterato per altri 5 anni. A seguito di una precedente inchiesta antielusione, anche i prodotti spediti dal Marocco e dalla Repubblica di Corea sono soggetti a questi dazi.
L’inchiesta di riesame in previsione della scadenza ha riscontrato che il dumping da parte delle imprese cinesi continuerebbe se le misure non fossero prorogate, con un'incidenza finanziaria negativa sull'industria siderurgica dell'Ue. I cavi d'acciaio hanno molteplici impieghi, ad esempio nel settore marittimo, minerario, forestale, della pesca e dell'edilizia. Si stima che il valore del mercato dell'Ue sia di 500 milioni di Euro e l'industria dell'Unione europea è presente in almeno 14 Stati membri, tra cui Germania, Italia, Polonia e Regno Unito. Il settore siderurgico è vitale per l'economia dell'Unione europea, occupa una posizione centrale nelle catene del valore globali e dà lavoro a centinaia di migliaia di cittadini europei.
Negli ultimi anni l’eccedenza mondiale di capacità produttiva di acciaio ha portato ad una diminuzione dei prezzi dell'acciaio fino a livelli insostenibili e ha avuto ripercussioni negative sul settore siderurgico, sulle industrie collegate e sull'occupazione. Per questo motivo l'Unione europea sfrutta appieno gli strumenti di difesa commerciale a sua disposizione per garantire condizioni di parità ai propri produttori di modo che possano mantenere i posti di lavoro del settore. Sono attualmente in vigore 53 misure sui prodotti siderurgici, di cui 27 sui prodotti originari della Cina.
Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20180420_proroga_dazi_acciaio_it
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.