Il 20 Dicembre 2017 la Commissione europea ha proposto al Consiglio di adottare una Decisione a norma dell’Articolo 7, Paragrafo 1 del Trattato sull'Unione europea, restando però aperta ad un dialogo costruttivo per porre rimedio all'attuale situazione. Nonostante numerosi sforzi compiuti da quasi due anni per intavolare un dialogo costruttivo con le autorità polacche nell’ambito dello Stato di diritto, l’Esecutivo comunitario ha quindi concluso che esiste un chiaro rischio di grave violazione dello Stato di diritto nel Paese.
Le riforme giudiziarie nel Paese comportano che il sistema giudiziario nazionale sia ora sotto il controllo politico della maggioranza di Governo. In assenza di indipendenza dello stesso (sistema giudiziario), sorgono numerose questioni in merito all’effettiva applicazione del diritto dell'Ue, dalla protezione degli investimenti al reciproco riconoscimento in diversi settori, quali l'affidamento dei minori, o l'esecuzione dei mandati d'arresto europei.
La Commissione Ue ha pertanto proposto al Consiglio di adottare una Decisione a norma dell’Articolo 7, Paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, adottando inoltre una Raccomandazione complementare (la quarta) sullo Stato di diritto che delinea chiaramente quali misure le autorità polacche possono adottare per porre rimedio all'attuale situazione. Qualora le stesse autorità attuassero le azioni proposte, l’Esecutivo Ue, in stretta collaborazione con il Parlamento europeo e il Consiglio, è pronto a riesaminare la proposta motivata. La Commissione europea ha infine deciso di adottare l'azione successiva della Procedura d’Infrazione contro la Polonia per violazioni del diritto dell'Ue con la legge sull'organizzazione dei Tribunali Ordinari, deferendo lo Stato alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.
Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20171220_stato_diritto_Polonia_it
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.