L’Unione europea ha proposto un divieto alle importazioni di prodotti ittici provenienti dallo Sri Lanka per ragioni riguardanti la pesca illegale,osservando tuttavia,con soddisfazione che diversi altri Paesi si sono impegnati ad affrontare il problema.La stessa ha partecipato a discussioni con lo Sri Lanka sulla pesca illegale,non dichiarata e non regolamentata,per 4 anni, nel tentativo di combattere un’attività che provoca il depauperamento degli stock ittici, distrugge gli habitat marini e mette in posizione di svantaggio chi pratica la pesca legalmente.
La proposta di vietare le importazioni di prodotti ittici provenienti dallo Sri Lanka viene presentata poiché quest'ultimo non è stato in grado di dimostrare di aver affrontato in modo adeguato le attività illegali durante tale periodo,mostrando tra le altre le seguenti carenze:
-Mancato rispetto delle norme internazionali;
-Mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio delle imbarcazioni;
-Insufficienza degli elementi di deterrenza in atto.
Nel 2013,l'Euroa ha importato 7.400 tonnellate di pesce provenienti dallo Sri Lanka,per un valore totale di 74 milioni di Euro.
Il divieto dovrebbe entrare in vigore nel Gennaio 2015.
Miglioramenti registrati altrove
Bruxelles ha però annunciato che altri 5 Paesi formalmente ammoniti insieme allo Sri Lanka nel Novembre 2012 - Belize, Fiji, Panama,Togo e Vanuatu - sono nel frattempo intervenuti efficacemente,ritenendosi soddisfatto dell'introduzione,da parte degli stessi,di una nuova legislazione in materia,dei miglioramenti apportati al monitoraggio e al controllo delle attività di pesca e dell'impegno dimostrato nel contrastrare la pesca illegale.
Le restrizioni commerciali attualmente in vigore per le importazioni di pesce dal Belize possono ora essere revocate.
Lotta alla pesca illegale
Secondo le stime il pesce catturato illegalmente nel mondo ogni anno oscillerebbe tra gli 11 e i 26 milioni di tonnellate, per un valore complessivo di circa 10 miliardi di euro. Ciò rappresenta come minimo il 15% del totale catturato.
Nel 2010 l’Unione eueropea ha introdotto norme per impedire la vendita in Europa di pesce catturato illegalmente.
Ciò ha comportato:
-Indagini sulle imbarcazioni sospettate di attività di pesca illegali;
-Il rifiuto di talune importazioni;
-Collaborazione con Paesi al di fuori dell’Unione europea per migliorare i controlli.
L’origine e la conformità alle norme dei prodotti ittici oggetto di scambi commerciali da e verso l’UE devono essere certificati.
Comunicato stampa — pesca illegale
Domande e risposte — lotta alla pesca illegale
Fonte:Commissione europea.