Per alimentare la discussione sulla direzione che prenderà l'Europa a 27 Stati membri l'Esecutivo comunitario ha tenuto un dibattito orientativo sul futuro della difesa europea. Fin dall'insediamento la Commissione Juncker ha annoverato fra le sue priorità un'Europa più forte in materia di sicurezza e di difesa. Nel discorso del 2016 sullo Stato dell'Unione Juncker ha annunciato la creazione di un Fondo europeo per la Difesa, dichiarando:"L'Europa non può più permettersi di affidarsi alla potenza militare altrui...per una difesa europea forte è necessaria un'industria della difesa innovativa".
In una fase in cui la situazione della sicurezza nel vicinato dell'Europa va deteriorandosi e in cui solidi motivi economici spingono gli Stati membri dell'Ue ad intensificare la cooperazione nella spesa per la difesa, l'Esecutivo Ue ritiene che sia giunto il momento di avanzare verso un'Unione della sicurezza e della difesa. L'Alto Rappresentante-Vicepresidente Federica Mogherini ha reso noto:"La sicurezza e la difesa sono per l'Unione europea delle priorità perché tali sono per tutti i nostri concittadini...
...dall'anno scorso continuiamo a potenziare la nostra difesa Ue per affermarci con sempre maggior efficacia come garanti della sicurezza sia all'interno, che all'esterno dei nostri confini, investendo più risorse, intensificando la cooperazione fra gli Stati membri e avviandoci verso una cooperazione più stretta con la NATO...il mondo che ci circonda è in rapido mutamento e ogni giorno ci attendono nuove sfide...siamo l'Unione europea e in quanto tale dobbiamo assumerci la responsabilità di rispondervi".
Jyrki Katainen, Vicepresidente Ue Responsabile per l'Occupazione, la Crescita, gli Investimenti e la Competitività, ha aggiunto:"Per rafforzare la politica europea di sicurezza e di difesa è necessario servirsi, in modo più efficiente, dei bilanci per la difesa a disposizione...le decisioni sugli investimenti nelle capacità di difesa restano nelle mani degli Stati membri e per la difesa il bilancio dell'Unione europea non può sostituirsi a quello degli Stati membri...nondimeno solidissimi motivi economici e industriali spingono ad intensificare la cooperazione, per esempio riguardo alla ricerca e alle commesse della difesa...nella misura in cui i bilanci nazionali restano sotto pressione, si impone maggiore efficienza sia nella spesa per la difesa che, nello sfruttamento delle relative capacità".
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Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20170524_dibattito_futuro_difesa_europea_it
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.