Il 22 Maggio 2017 è entrata in vigore la Direttiva relativa all'Ordine europeo d'Indagine Penale che renderà più semplice, per le autorità giudiziarie, richiedere prove situate in un altro Paese dell'Unione europea. Se, ad esempio, le autorità giudiziarie francesi localizzano un terrorista nascosto in Belgio potranno chiedere ai loro omologhi belgi di interrogare testimoni, o di effettuare perquisizioni domiciliari. Questo nuovo strumento semplificherà e accelererà le indagini penali transfrontaliere.
Věra Jourová, Commissario europeo per la Giustizia, i Consumatori e la Parità di Genere, ha dichiarato:"I criminali e i terroristi non conoscono frontiere...l'Ordine europeo di Indagine aiuterà le autorità giudiziarie a cooperare per combattere meglio la criminalità organizzata, il terrorismo, il traffico di droga e la corruzione...consentirà infatti, a tali autorità, di accedere rapidamente alle prove ovunque nell'Ue...
...invito tutti gli Stati membri ad attuare, quanto prima, la Direttiva in modo da rafforzare la lotta comune contro la criminalità e il terrorismo...nel corso del mese di Giugno 2017 discuteremo con gli Stati membri soluzioni per facilitare la raccolta e lo scambio delle prove elettroniche...è giunto il momento di modernizzare completamente gli strumenti a disposizione delle autorità giudiziarie per svolgere le indagini".
L'Ordine europeo d'Indagine si basa sul riconoscimento reciproco, il che significa che ogni Paese dell'Unione europea è obbligato a riconoscere ed eseguire la richiesta di un altro Stato secondo le stesse modalità con cui procederebbe per una decisione emessa dalle proprie autorità.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20170522_indagine_penale_ue_it
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.