In una Relazione pubblicata l'11 Aprile 2017 sulle Regioni dell'Ue in ritardo per quanto riguarda la crescita e la ricchezza, la Commissione europea ha individuato percorsi chiari per sostenere le strategie di crescita, a livello regionale, con l'aiuto dei fondi Ue. Nel Documento sono stati valutati gli elementi che favoriscono e quelli che ostacolano la competitività in tali Regioni e si è indagato sul motivo per cui queste non hanno ancora raggiunto i livelli di crescita e di reddito previsti per l'Unione.
In particolare, nella Relazione si sono individuate le aree in cui tali Regioni hanno bisogno di investire, cioè il capitale umano, l'innovazione, la qualità delle Istituzioni e una migliore accessibilità e gli strumenti disponibili nel quadro della Politica di Coesione dell'Ue di cui potrebbero beneficiare. Corina Crețu, Commissario Ue per la Politica Regionale, ha dichiarato:"Qualunque sia l'ostacolo allo sviluppo, la Politica di Coesione ha una risposta...
...le strategie di sviluppo regionale su misura, se combinate alle precondizioni volte a rafforzare gli investimenti futuri, possono rendere tali realtà attraenti ai residenti, ai lavoratori e alle imprese...questo è ciò che facciamo, aiutiamo le Regioni a capire quali siano i loro bisogni e i punti di forza competitivi e forniamo strumenti per una migliore definizione delle loro politiche".
In otto Stati membri 47 Regioni sono state attentamente studiate e classificate come 'Regioni a bassa crescita', con un PIL pro capite fino al 90% della media europea, ma una persistente mancanza di crescita, o come 'Regioni a basso reddito' in cui il PIL pro capite è in crescita, ma è ancora inferiore al 50% della media dell'Unione europea. In tali Regioni vivono 83 milioni di abitanti, vale a dire 1 cittadino europeo su 6.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
https://ec.europa.eu/italy/news/20170411_relazione_coesione_it
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.