La riunione informale congiunta dei Ministri per l’Energia e dei Ministri dell’Ambiente del 6 Ottobre è un’opportunità per il lavoro di promozione che la Presidenza italiana intende applicare al percorso di adozione del quadro delle politiche 2030 su clima e energia.
Di seguito i punti centrali della sessione dedicata al pacchetto 2030.
Mercato interno energetico e meccanismi di redistribuzione
Il completamento del mercato energetico interno effettivamente integrato dell’Unione europea migliorerà la solidarietà degli Stati membri, garantirà la sicurezza delle forniture elettriche e supporterà l’integrazione delle fonti locali di energia rinnovabili nell’ottica di un’autosufficienza energetica.Nella Strategia europea di Sicurezza Energetica, accolta con favore dal Consiglio europeo dello scorso giugno, la Commissione ha proposto di aumentare l’obiettivo dell’interconnessione energetica dal 10% fino al 15% entro il 2030.
Le sfide a cui devono far fronte gli Stati membri riguardano, in modo particolare, gli investimenti destinati alla sostituzione delle vecchie centrali elettriche e delle strutture obsolete, interventi atti a migliorare l’efficienza energetica e il contenimento dei costi.Le necessità di investire in questa direzione sono più alte nei Paesi economicamente meno forti e limitate, anche a seguito dalla recessione economica, negli altri.
Fino ad ora la metà delle quote destinate ai Paesi economicamente meno forti doveva essere utilizzata per far fronte a questioni climatiche o in alcuni casi per modernizzare i sistemi di produzione stessa di energia. Per il post 2020 occorre fare una riflessione sull’efficacia degli investimenti attuati e sulle possibili migliorie da apportare e, al riguardo, i meccanismi di redistribuzione e di compensazione individuati potranno assicurare interventi mirati ai comparti che più ne hanno bisogno.
Efficienza energetica
La moderazione della domanda energetica passa anche attraverso l’efficienza energetica. Questo è uno degli strumenti più efficaci per limitare l’approvvigionamento esterno dei Paesi europei e per contenere la loro esposizione agli aumenti dei prezzi. L’Unione europea negli ultimi anni è riuscita a scindere la crescita economica dal consumo di energia, riduzione in parte dovuta all’aumento dei prezzi e in grande misura avuta grazie all’attivazione di politiche specifiche. Ad esempio i settori dei trasporti e delle costruzioni hanno ridotto il consumo di energia negli ultimi 20 anni in modo significativo.
Le nuove costruzioni moderne consumano circa il 40% in meno rispetto a quelle costruite 20 anni fa e le automobili in media consumano oltre 2 lt in meno rispetto a 20 anni fa. Ma c’è ancora un potenziale inespresso di risparmio energetico su cui si intende lavorare. Sarà fondamentale l’attuazione completa delle politiche sull’efficienza concentrandosi su differenti elementi:”Rafforzare i controlli sui criteri edilizi nazionali; coinvolgere le società fornitrici di energia affinché lavorino nella direzione del risparmio energetico; diffondere forme di finanziamento innovative per sostenere l’efficienza energetica; creare banche dati sui prodotti e costruire indicatori di prestazione energetica per misurare i progressi”.
Nel lungo termine Bruxelles intende raggiungere l’obiettivo di un risparmio energetico pari al 30% attraverso:”Il rinnovamento degli edifici; l’aumento dell’efficienza energetica delle apparecchiature; l’ incentivazione dell’utilizzo del teleriscaldamento; la proposizione di standard ambiziosi di efficienza dei combustibili nel settore dei trasporti e la promozione di comportamenti virtuosi; l’adozione di soluzioni di efficienza energetica sostenute da misure quali i contatori intelligenti, l’etichettatura e gli schemi informativi di finanziamento per le misure volte all’efficienza”.
Fonte:Web Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea.